La pedodonzia o l’odontoiatria pediatrica si occupa dell’odontoiatria rivolta ai bambini. Dental Studio Torino si rivolge con attenzione alla prevenzione delle problematiche della bocca dei più piccoli con il fine di prevenire eventuali disagi futuri riguardo denti, gengive e struttura ossea.
La particolare attenzione verso i BAMBINI contraddistingue la nostra struttura, che opera all’esterno promuovendo Laboratori Didattici gratuiti.
La nostra esperienza ci ha condotto all’elaborazione di un programma specifico per bambini: il Programma Infanzia che accompagnerà genitori e figli durante le varie fasi di crescita. I temi tanto dibattuti dal tam tam popolare, la Sigillatura, la Fluoro-profilassi e le Agenesie sono affrontati con speciale riguardo ed attenzione attenendosi alle principali linee guida del Ministero della salute.
Approccio al paziente pediatrico
La creazione di un ambiente famigliare crea i presupposti per una buon rapporto tra medico e piccolo paziente, durante il quale il dialogo, la presentazione dello strumentario e la creazione di una base di fiducia e di amicizia, sono requisiti necessari per il successo della terapia.
Se non si è in presenza di un caso urgente di solito, nella prima visita, l’odontoiatra non procede a nessun tipo di trattamento, ma analizza assieme al bambino, la bocca, i denti, la lingua.
Si cerca di instaurare un ritmo di gioco e di scherzo cercando ci comprendere il carattere del piccolo e cercando sia di non impaurirlo, ma neppure di insospettirlo da false promesse impossibili.
Chiarezza, trasparenza, lealtà, sono i presupposti unici per un rapporto continuativo con il bimbo.
Ruolo dei Genitori
In linea di massima il ruolo dei genitori nella fase terapeutica deve essere quasi nullo, ma importantissimo è a casa dove al proprio figlio gli deve essere spiegato cosa fa il dentista nel giusto modo e senza impaurire o trasmettere le proprie ansie, o false verità. Chiarezza genitori! Fatto tutto ciò, il massimo sarebbe raggiungere quello stadio in cui il genitore in studio rimane in sala d’attesa senza interferire ne col medico con chiacchierate varie oppure come supporto ed ancora di salvezza per il figlio.
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Terapie
Di seguito troverete elencate una serie di terapie base che quotidianamente vengono applicate ai più piccoli.
Sei di fretta? Usa l’indice e vai direttamente al capitolo di tuo interesse:
- Sigillature;
- Fluoroprofilassi;
- Agenesia;
- Terapia Ortodontica intercettiva e funzionale;
- Conservativa;
- Endodonzia;
- Estrazioni;
- Frenulectomia;
- Traumi & Fratture Dentali;
- Traumi sui denti permanenti dei bambini;
- Apicificazione;
- Avulsione;
- La schisi del palato e del labro;
Sigillature
Per Sigillature dei denti permanenti si intende una proceduta veloce, facile ed indolore, che consiste nel posizionare, previa detersione ed acidificazione della superficie masticante dei molari e premolari, una resina composita molto fluida fotopolimerizzante, che comprendendo tutte le anfrattuosità del dente, eviterà che i batteri della placca batterica agiscano indisturbati provocando carie, assai pericolose. È quindi corretto e giustificato portare il piccolo alla visita periodica annuale per valutare che tali sigillature non siano state rimosse in parte o abbiano segni d’ infiltrazione.
Fluoroprofilassi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che l’impiego del fluoro rappresenti il metodo più efficace per la prevenzione della carie. Il fluoro è un sale minerale molto diffuso in natura: è presente nel suolo, nelle acque e in alcuni cibi (tè, pesce azzurro, verdure), ma la quantità che il nostro organismo ricava dagli alimenti è in realtà molto bassa, non superando il 40% del fabbisogno totale. Il fluoro, come il calcio e il fosforo, è essenziale per la formazione dei denti e delle ossa: circa il 99% del fluoro presente nell’ organismo è localizzato nei tessuti mineralizzati. In particolare, lo smalto del dente è costituito per il 99% da componente minerale (idrossiapatite) e per il restante 1% da componente organica.
Agenesia
Si definisce agenesia dentaria o dentale l’assenza congenita di uno o più elementi dentali per difetto genetico oppure per alterazioni durante la formazione dentale come traumi, processi infettivi, carenze nutrizionali (avitaminosi), o da fattori interni, come patologie neuroendocrine (ipopituitarismo) ed esposizione a sostanze tossiche ambientali (es. diossine, bifenili policlorinati).
Terapia Ortodontica intercettiva e funzionale
L’ortodonzia intercettiva ha il fine di riconoscere le disgnazie e/o malocclusioni dentali e scheletriche in soggetti nei primi anni di vita in modo da intervenire in maniera più tempestiva possibile al fine di evitare la loro progressione verso forme più gravi e complicate.
Conservativa
Si intende la cura ed il manteniimento del dente deciduo in arcata. Tale apparente forzatura adempie a più scopi: da un lato permette una masticazione migliore sia per la capacità funzionale del dente che per l’assenza di dolore, dall’altro la conservazione di un dente da latte serve proprio per un mantenimento dello spazio volumetrico di un dente in arcata e quindi adempie alla funzione di regolazione di una corretta crescita scheletrica.
Endodonzia
La terapia endodontica di un dente deciduo viene effettuata con dei materiali che abbiano la prerogativa di riassorbirsi durante la crescita del definitivo e non bloccare quest’ultimo. Curare il tratto canalare di un dente da latte non è una forzatura, ne una spesa inutile, visto che il dente deve poi cadere, ma ha lo scopo principale di salvare il dente, la masticazione, la fonazione, la digestione e via dicendo. Inoltre inutili dolorosi ascessi con residui fistolosi vengono evitati al bambino.
Estrazioni
Talvolta i dente da latte rimangono in arcata fino all’età adulta; in questi casi i denti decidui presentano un difficile oppure assente riassorbimento radicolare, con conseguente crescita scorretta del dente definitivo, o malposizione.
Frenulectomia
Su specifica richiesta dell’ortodonzista, si esegue la rimozione chirurgica o separazione del frenulo sotto-linguale e soprattutto del frenulo centrale superiore. Si tratta di una manovra semplice, veloce che con un gelato risolve facilmente il postoperatorio.
Traumi & Fratture Dentali
Il trauma dentale associato a frattura è un’evenienza frequente nei più piccoli, ma si presenta in qualsiasi età, richiedendo la stessa modalità terapeutica. Nello specifico della Terapia, la modalità è strettamente in relazione alla tipologia del trauma e della frattura; in genere si segue la classificazione di Ellis che prevede i seguenti punti:
- Frattura coronale semplice, a carico del solo smalto.
- Frattura coronale semplice, a carico di smalto e dentina.
- Frattura coronale semplice con esposizione del cornetto pulpare.
- Frattura coronale complessa associata ed estesa esposizione pulpare e relativa necrosi.
- Avulsione in toto del dente, con o senza frattura ossea alveolare.
- Frattura radicolare, verticale o orizzontale.
- Lussazione, il dente si sposta rispetto la sua normale posizione.
- Frattura coronale totale in cui il dente appare decoronato.
- Traumatismo a carico dei denti.
IMPORTANTE: un dente che ha subito un trauma anche se non appaiono lesioni in atto, va costantemente osservato perché può sempre essere oggetto di complicanze tardive, che sono:
- Necrosi del fascio vascolo nervoso con infezione e sviluppo di fenomeni putrefattivi che sfociano in un granuloma all’ apice del dente. Accade che il tutto sia temporaneamente asintomatico, con il solo cambiamento del colore del dente, che diventa più scuro e grigio.
- Riassorbimento della radice, che può essere interno o esterno; fenomeno in evoluzione a tal punto da manifestarsi, tramite radiografia, con la scomparsa di tutta la radice e quindi alla perdita dell’elemento.
- A livello del dente traumatizzato si può verificare un fenomeno che prevede la scomparsa delle fibre connettive di sostegno del dente dall’ osso. Tale fenomeno va sotto il nome di Anchilosi. A livello radiografico si manifesta con la scomparsa dell’ interlinea di separazione radice/osso. Come effetto il dente perde la sua naturale mobilità.
Le complicanze tardive in genere non si accompagnano a disturbi, ed è per questo motivo che il paziente che ha subito il trauma, si trascura, lamentando il fastidio troppo tardi, quando il dente è ormai irrecuperabile.
Traumi sui denti permanenti dei bambini
Si distinguono in:
- Denti permanenti con apice immaturo.
- Denti permanenti con apice maturo.
Apicificazione
Si verifica quando il fascio vascolo nervoso, in seguito al trauma muore, e cessa la formazione della maturazione della radice. In questi casi diventa fondamentale una lunga procedura, che prevede richiami trimestrali con applicazioni a base di idrossido di calcio, con lo scopo di stimolare la formazione della rimanente parte di radice.
Avulsione
Nel caso in cui il trauma produca la perdita del dente Permanente in toto, si può tentare il rimpianto nel suo alloggiamento, solo se il dente avulso viene conservato in bocca a bagno nella saliva, oppure nel latte o in soluzione fisiologica. Il dente avulso non deve, inoltre, essere pulito, strofinato e disinfettato. La stabilità del dente impiantato è assicurata mediante un ancoraggio ortodontico.
Casi particolari, per un assistenza particolare
La schisi del palato e del labro
Per palatoschisi si intende la presenza, sin dalla nascita, di una fessura permanente sulla volta del palato. Ad essa si accompagna una fessurazione esterna a carico del labbro superiore che si estende fino ala radice del naso.
In questi casi il bambino deve essere seguito sin dal primo giorno di vita.
Come avviene
La faccia si sviluppa per sviluppo separato di aree pari e simmetriche, inizialmente in modo distinto, fino a che ad un certo momento dello sviluppo intrauterino, tale aree si uniscono per conferire l’aspetto definitivo al viso.
Quando i nuclei di accrescimento da cui hanno origine le labbra, le gengive e il palato non giungono a confluire tra di loro, risulta una separazione, detta schisi del labbro e/o del palato. Il processo di fusione termina alla fine del terzo mese di gravidanza e, da quel momento, il viso e il bambino aumentano solo di dimensioni. Ogni avvenimento che ha luogo dopo questa data non può essere responsabile di una labiopalatoschisi.