IGIENE del cavo orale

Ecco l'innovativa tecnica GBT (Guide Biofilm Therapy)
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Il migliore consiglio è  GUIDED BIOFILM THERAPY.

Per avere un sorriso bellissimo e preservare la salute dei denti è necessario ricorrere all’igiene orale professionale che è in grado di eliminare il dannoso Biofilm da tenti e gengive. Soltanto in questo modo è possibile prevenire efficacemente le malattie gengivali (paradontite) e la carie, classificate dall’OMS tra le malattie più diffuse.

Con l’innovativa tecnica GBT ( Guide Biofilm Therapy)
Niente più paura Niente più dolore.

Tutto ruota attorno alla rimozione completa del Biofilm, delle macchie e del tartaro con tecnologie all’ avanguardia, preservando con delicatezza la superficie dei denti e le gengive.

La GBT è un protocollo clinico che garantisce uno stendard qualità elevato e uniforme.

É importante sapere che il Biofilm è Nocivo, non si vede non ha odore, non si sente ma è la principale causa di carie recessioni gengivali (Paradontite) e perdita dei denti.

Gli studi scientifici dimostrano che il Biofil aumenta il rischio di Alzheimer, Malattie cardiache, disturbi respiratori , diabete solo per citarne alcuni

GBT (GUIDED BIOFILM THERAPY)

Una recente ricerca della Fondazione Wartentest, un’autorevole organizzazione tedesca, ha messo in discussione l’efficacia e la sicurezza delle tradizionali procedure di igiene orale professionale. Lo studio ha evidenziato come l’utilizzo di spazzolini, paste abrasive e strumenti rotanti possa causare danni allo smalto dentale, aumentando il rischio di carie e malattie gengivali. Inoltre, lo studio non ha trovato prove a sostegno della superiorità di una tecnica rispetto alle altre. Infine, è emersa una carente informazione ai pazienti sulle corrette pratiche di igiene orale domiciliare.

L’igiene orale si evolve: tecnologia e comfort al tuo servizio

La visita dal dentista è diventata un’esperienza completamente nuova. Grazie ai progressi tecnologici, oggi è possibile eseguire trattamenti di igiene orale più precisi e delicati, senza compromettere l’efficacia. Dì addio alle vecchie tecniche e abbraccia l’innovazione per un sorriso sano e luminoso

L’alitosi o alito cattivo

L’alitosi o alito cattivo puo’ essere definita la parte più evidente di una patologia di tipo organico che si manifesta, attraverso la respirazione e il parlare, con l’emanazione di cattivo odore.

L’alitosi è un problema che si manifesta con l’emissione di odore sgradevole, quando buttiamo fuori l’aria espirando o parlando. Nelle varie forme, più o meno accentuate, il disturbo riguarda circa il 50 per cento della popolazione mondiale. In alcuni casi l’alito può avere un odore così fastidioso da creare una barriera antisociale, arrivando a intaccare anche la vita interpersonale.

A dispetto di quanto si creda, i difetti dell’apparato digerente incidono solo nell’1% dei casi, mentre parlare di scarsa igiene orale come unica causa è quantomeno riduttivo.
 Le cause più frequenti dell’alito cattivo, almeno per le forme transitorie, sono essenzialmente due: l’assunzione di alimenti cosiddetti alitogeni, come aglio, scalogno, cipolla, alcune spezie e gli alcolici e la scarsa salivazione.

L’effetto è immediato, ma può prolungarsi nel tempo, perchè questi cibi entrano le flusso sanguigno fino a raggiungere i polmoni, infestando l’aria che espiriamo. Non solo il cibo, ma anche alcuni farmaci, come antistaminici, antidepressivi e diuretici, possono essere causa dell’alito cattivo per lo stesso processo. Una volta ingerito un alimento alitogeno dobbiamo dunque aspettare di averlo digerito completamente, per vederne scomparire gli effetti.

La scarsa salivazione è un’altra causa molto comune: la saliva, infatti, sottopone la bocca a un risciacquo continuato che diluisce le sostanze solforanti all’interno del cavo orale. Senza l’azione della saliva, i batteri e i composti solforanti responsabili dell’alito cattivo possono prolificare liberamente.
Le forme di alitosi persistenti rappresentano una minoranza dei casi (circa il 10% dei casi). Spesso le motivazioni sono da ricondurre a malattie sistematiche che influiscono sull’odore dell’alito, come il diabete mellito o alito chetononico, l’insufficienza renale o alito uremico ed epotopatie gravi. Più frequentemente a incidere sono le patologie otorinolaringoiatriche o problemi del cavo orale: sinusiti, tonsilliti, carie dentarie, protesi e ricostruzioni dentali eseguite male, gengiviti e molte altre.

l male ha un nome: Porphyromonas gingivalis

Questo batterio prospera nel biofilm. Penetra nell’organismo attraverso la gengiva e si ritrova ovunque ed è responsabile di malattie come Parkinson, Alzheimer, diabete, infarto, cancro al pancreas e altre malattie, spesso mortali. La rimozione del biofilm dentale e orale può prevenire molte di queste malattie. Nuovi studi e pubblicazioni si occupano della possibile interconnessione tra biofilm, batteri nocivi e malattie a carico dell’intero organismo.

Il migliore consiglio per voi è quindi la GUIDED BIOFILM THERAPY.

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Per i casi di alitosi più diffusi gli accorgimenti da seguire sono pochi:

  1. Evitate gli alimenti alitogeni, soprattutto se avete una predisposizione all’alito cattivo;
  2. Curate l’igiene orale, utilizzando il filo interdentale e lavando i denti tre volte al giorno, possibilmente alla fine di ogni pasto. Non dimenticate di pulire bene la lingua, sopra e sotto, cercando di eliminare l’eventuale patina bianca, che è un vero e proprio concentrato di batteri;
  3. Andate regolarmente dal dentista, per eliminare carie o altre patologie del cavo orale che potrebbero essere la causa nascosta dell’alito cattivo;
  4. Anche alcuni farmaci come gli antidepressivi possono causare secchezza della bocca e alito cattivo.